giovedì 31 marzo 2011

"La Solitudine del Maratoneta"

Primo....niente a che vedere con il film "Il Maratoneta"....
Secondo: dopo cinquant'anni, due anni fa è uscita una nuova edizione italiana. Nella collana "Minimum classics "della Minimum Fax.
L'autore, Alan Sillitoe, nato nel '28 in Gran Bretagna , trascorse alcuni anni in volontario esilio, lontano dal suo Paese. Tornato a Londra agli inizi degli anni '60, descrisse le vite amare e appassionate degli "ultimi", in una Londra "incafonita" dall'assalto dei nuovi ricchi, violenta ed aggressiva. Per descrivere la sua "missione " di scrittore, cita V.Hugo:"Il dovere degli storici di cuori e di anime è inferiore a quello degli storici dei fatti esterni? Possiamo credere che Dante avesse meno da dire di Machiavelli? La parte inferiore di una civiltà, per il fatto di essere più profonda e più triste, è meno importante di quella superiore? Conosciamo del tutto la montagna se non conosciamo le caverne? ".

Il titolo originale di questo racconto, che dà il nome al libro , è "The Loneliness of the Long Distance Runner".
La traduzione italiana è infelice....sempre meglio dell'orrido titolazzo del film che , negli anni '60, fu tratto da quest'opera: "Gioventù , Amore e Rabbia"...ehm...non lasciatevi fuorviare...E' splendido! Il regista è Tony Richardson , primo marito di Vanessa Redgrave e padre delle sue due figlie.Infatti, uno dei protagonisti del film è Michael Redgrave. L'"eroe-anti-eroe" è Tom Courtenay.
Se per qualche misterioso, impellente, importante/vitale motivo dovessi riassumere in un flash ciò che sono e penso e sento, credo che sceglierei la scena finale di questo film.


Mab

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