sabato 8 gennaio 2011

Il Mio Avatar


Questo è l 'Avatar che ho sempre "portato" con me....E l'ho scelto così...


Waterhouse W.J.

Aspettavo un'idea, un caso che mi permettesse di riunire un po' di amori miei... Ho cercato qualche raffigurazione di Médb, ma ho sempre e solo trovato delle gran schifezze!... E così... Il quadro è uno fra i tanti che J.W.Waterhouse ha dedicato alla "Lady of Shalott". Waterhouse è un tardo preraffaellita ed i Preraffaelliti sono, giustappunto, uno dei miei amori (sono riuscita ad infilare una tesina sul loro movimento/confraternita in un esame di letteratura accostandoli ai lontani parenti italiani, gli Scapigliati).
Waterhouse si è ispirato all'omonima poesia di A.Tennyson
Tennyson, a sua volta, ha cantato una leggenda legata alla "materia di Bretagna" che mi interessa da vicino poichè il suo antico nucleo è di origine celtica.

La Signora di Shalott - si narra - fu colpita da una terribile maledizione ad opera della sua implacabile carnefice, Morgana, sorellastra di Artù, ritenuta una potente Incantatrice (in realtà, propendo selvaggiamente per la teoria che la vede come una di quelle Druidesse celtiche sconfitte e demonizzate dal Cristianesimo vincente). Grazie alle sue Arti, Morgana "sapeva" che, se la Signora di Shalott e Lancillotto del Lago si fossero incontrati, essi si sarebbero amati follemente  impedendo così la nascita di quella travolgente relazione amorosa tra il Cavaliere e Ginevra, moglie del Re, le cui conseguenze rovinose - secondo le previsioni di Morgana - avrebbero decretato la fine dell'era di Artù e dei suoi Cavalieri... Così Morgana la maledisse mentre era ancora nel ventre materno: se mai avesse guardato verso la "towered Camelot", la turrita Camelot, la Città del Re, sarebbe morta!
E la Signora di Shalott viveva sulla sua "silent isle", chiusa in una torre, e volgeva sempre le spalle alle finestre, e guardava il Mondo, le Ombre del mondo, in un grande specchio appeso davanti a lei e tesseva una magica tela con tutti i colori e le immagini di cui coglieva il riflesso... 

I mietitori al lavoro nei campi d'orzo udivano, a volte, il suo canto fluire lungo l'Avon nelle fredde ore dell'alba e pensavano che non fosse una creatura di Dio come tutti, ma un Essere dotato di strani poteri. "Ecco la Maga, la Signora di Shalott!" bisbigliavano fra loro.
E, intanto, nello specchio terso, passavano Cavalieri, funerali di Signori, amanti, sposi, tutti diretti a Camelot.
Un giorno, ella vide un bellissimo Cavaliere dai riccioli neri, Lancillotto, e desiderò guardarlo nella realtà del mondo, poiché "era stanca delle Ombre"- dice Tennyson.
Dalla sua alta finestra, lo cercò tra coloro che si recavano alla Città del Re. Quando il suo sguardo si rivolse verso la "turrita Camelot", il grande specchio si spezzò da cima a fondo e la tela veleggiò lontano... e lei seppe che doveva morire.
Scese, allora, sulle rive dell'Avon, salì su di una barca che la attendeva sotto un salice, scrisse intorno alla prua il suo nome e si abbandonò alla corrente..
Chi la vide disse che sembrava una Veggente...
Giunse morta sull'altra riva.
Le genti di Camelot, che l'avevano seguita dalla sponda del fiume, accorsero a raccogliere il suo bianchissimo corpo e ne conobbero il nome leggendolo sulla prua della barca... Passò Lancillotto - che nulla sapeva, e mai avrebbe saputo, del destino comune e della maledizione - si soffermò a guardarla e disse: "Invero, aveva un volto bellissimo la Signora di Shalott!"


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Waterhouse W.J.