martedì 13 settembre 2016

Penny Dreadful: Incontri e Proposte

La serie, il primo episodio, si apre senza mediazioni, una madre e una bambina strette fra gli stracci di un giaciglio, la madre che sfrutta l'inaudito ed estemporaneo lusso di una latrina domestica, e viene risucchiata dal mostro. La figlioletta ne seguirà la sorte, ci vuol poco ad immaginarlo.
E senza mediazioni è presentata Vanessa Ives*, scalza, inginocchiata sul nudo pavimento di una stanza nuda, davanti ad un crocifisso. Appartiene alla cerchia delle mistiche folli d'amore, invasate e possedute dal Bene. Le preghiere che recita velocemente sanno di esorcismo. E quale sia la sua missione è rivelato dai ragni che strisciano sul crocifisso e poi su di lei. E' una guerriera e la sua vocazione è il martirio, la sua preghiera è sofferenza. Come ho detto, si può essere "possedute" anche dalle forze del Bene.

"One of my first days on set was the scene with Vanessa praying to the cross on the wall. I was amazed by how Bayona worked with Eva Green in creating the scene and that stunning performance. While Vanessa begins to shake and convulse, what you can’t see beneath the camera is that she was holding one end of a rope, while Bayona lay next to her and tugged hard on the other end. She was forced to tug back, resulting in the jerky movements you see. Bayona had an incredible ability to create these tense moments that would always leave everyone in the room in silence. I’m glad to say that all those spiders were created by our visual effects team…otherwise I’m not so sure I would be quite so enthusiastic about being in that room!"
Michelle Ryan, Digital Content Producer for Penny Dreadful.

[*Eva Green, europea, fugace musa di Bertolucci, Bond-girl, vincitrice di un Bafta, figlia di quella Marléne Jobert, francese, partner di Lino Ventura, Michel Piccoli, Alain Delon, ecc, negli anni '70. Per fortuna non assomiglia a mammà né fisicamente né professionalmente]






E, all'improvviso, il colore livido del delitto oscuro e della possessione religiosa vengono spazzati via dall'irruzione del personaggio successivo, Ethan Chandler* - un'eco del Buffalo Bill circense - che, truccato come una puttana sfacciata, rappresenta in Europa, il riflesso farlocco dei gloriosi delitti del generale Custer. Tra nani, funamboli e ballerine. Il tutto girato al Cabinteely Park di Wicklow, Dublino.

[E' Josh Hartnett - e torniamo in America - che, dopo una dimenticabile Pearl Harbor, inanella Sin City, e il bellissimo The Black Dahlia con Scarlett Johansson e Hilary Swank].





Tra il pubblico c'è Vanessa Ives, che gli farà una proposta, un lavoro notturno, un lavoro rischioso. Ma non prima di averlo "fotografato" come avrebbe fatto il migliore Sherlock, ricostruendo il suo passato e intuendo il suo presente da millantatore dal bell'orologio d'oro contrastante con gli abiti logori, con gli stivali risuolati più volte, dalla mano tremolante per le bevute che tenta di nasconderle, ecc. ecc. Il tono del colloquio si può dedurre da fulminei scambi di battute:
"E' un atto criminoso?"
"Vi importerebbe?"
"E' un omicidio?"
"Vi importerebbe?"
E, quando Vanessa si allontana, con la noncurante regalità che impareremo a (ri)conoscerle:
"Avete un nome?"
"Sì", et voilà. E' nata una regina.





E torniamo a parlare della Londra livida, stracci svolazzanti e nebbia - una Londra anch'essa ricostruita in Irlanda, nel Guinness Storehouse di Dublino, credo, anche in questo caso, per gli sgravi fiscali e gli incentivi economici più che per l'inclinazione immaginifica dello sceneggiatore entusiasticamente appoggiato dalla produzione.
L'appuntamento li porta a sprofondare nei bassifondi, poi in una fumeria d'oppio (e balena il Johnny Depp disperato investigatore drogato di assenzio de "La Vera Storia di Jack lo Squartatore"), poi nei sotterranei della suddetta fumeria.







E qui, Ethan e Vanessa incontrano sir Malcom Murray (Timothy Daliton), che si presenta al pistolero made in U.S.A solo come uno che "cerca una persona cara che gli è stata portata via". E anche qui senza filtri né mediazioni avviene lo scontro con un drappello di infettati dal Male, poi la ricerca in un ossario-carnaio di vittime e futuri carnefici, alla ricerca di Mina, della figlia perduta, di ciò che è diventata. E dall'inferno di ossa e carne, striscia fuori una Creatura, ombra dell'Altro, che li assale e viene ucciso.
A proposito della scena nell'ossario-carnaio e dell'incontro con il vampiro (un certo Robert, nella vita reale), Michelle Ryan scrive:
"I have never winced so much while walking through a set – the piles of dead bodies slumped in corners, and body parts lying on shelves and scattered across the room. This was not for the faint of heart. I managed to find an out-of-the-way balcony, and watched as the Vampire slowly emerged from the heap of bodies to catch one of the characters and throw him across the room. During one take, the actor tripped (on a spare limb no doubt) and actually fell across the room. Our vicious Vampire snapped out of his fierce, snarling stance and gasped “Oh no, I’m so sorry…Oh god, I’m a real Vampire!” Everyone cracked up."






Il corpo della creatura viene trasportato in un altro sprofondo: la fiorente industria di cadaveri per gli studenti e studiosi di Medicina.
Parentesi: effettivamente, a Londra questo commercio ebbe inizio con pochi scellini allungati a foschi inservienti di ospedali per i poveri e a becchini. La richiesta cresceva, la ricerca di corpi "freschi" diventava faticosa. Alcune bande formate dai suddetti foschi individui pensarono che fosse cosa buona e giusta aumentare notevolmente i prezzi, e che fosse un'idea ancòra più brillante non perdere tempo trafugando cadaveri qui e là. Meglio "produrre" cadaveri. Innumerevoli leggende metropolitane nacquero intorno a questo argomento. Ma questa è un'altra storia, direbbe qualcuno.

E incontriamo il destinatario della seconda Proposta: il dottor Frankenstein (Harry Treadaway, attore inglese, buoni studi, senza infamia e senza lode), molto poco barone, più giovane studioso "posseduto" dalla fame di Conoscenza quasi quanto Vanessa Ives è posseduta dalla sua fede febbrile e sir Malcom è posseduto dal desiderio di salvare sua figlia "a costo di uccidere il mondo intero".
Come spiegherà a sir Malcom in un incontro successivo, quello della "proposta", il giovane Frankenstein non è interessato alla Conoscenza fine a se stessa, non gli interessa contare le screziature di una foglia o le spire di un rettile, né, a differenza di sir Malcom, che, man mano, scopriamo viaggiatore, esploratore e scrittore, ambisce a piantare una bandiera sulla cima di qualche montagna. E' interessato solo alla Vita e alla Morte, anzi, al velo, alla scintilla che separa l'una dall'altra.







Intanto, durante il primo incontro sotterraneo, esamina il vampiro ucciso da sir Malcom nell'ossario. E scopre che, sotto una sorta di pelle non umana, ha il petto completamente ricoperto da geroglifici.
Il che conduce sir Malcom e Vanessa al British Museum, Dipartimento Egizio, dove incontreranno la successiva "proposta", Ferdinand Lyle*.




[*Simon Russell Beale, blasonato attore inglese].
E' deliziosamente inglese. Solo un bravo attore inglese riesce a sfiorare il grottesco senza mai apparire tale, a meno che non lo voglia. Il suo personaggio è un attempato e civettuolo erudito, gay, sposato con una donna molto ricca. Dirige il Dipartimento Assiro-Egizio del British Museum, si comporta come un deliziato fan con sir Malcom. Ma non è l'omino di burro che sembra.

Intanto,Vanessa ha ricevuto il pistolero americano che appare abbastanza disperato da accettare la proposta o troppo disperato per accettarla. E si viene a sapere che Vanessa è una sorta di veggente, ma - confermo - tocca la mente del disorientato Ethan più con il suo istinto e la sua inattesa logica alla Sherlock che attraverso la consultazione delle carte che sventaglia sul tavolo. Logica inattesa perché assolutamente in contrasto con il suo tormentato misticismo.
E, per la prima volta dalla sua scomparsa, Mina appare al padre, dapprima come una bambina perduta e terrorizzata, poi, con il suo aspetto infernale. E, mentre capiamo lentamente che ogni personaggio è oppresso da un dolore segreto, da una maledizione, da una febbre che lo perderà, emerge con chiarezza da un dialogo tra sir Malcom e Vanessa che entrambi, per motivi diversi, si sentono responsabili per la sorte toccata a Mina. Nuovamente sola nella nuda stanza dominata dal crocifisso, persa nelle sue maceranti preghiere e nei sensi di colpa, anche Vanessa avverte una presenza demoniaca intorno a sé. Sulla parete brulicante di ragni, il crocifisso è capovolto.

Dopo aver visto la scena di alta macelleria del ritrovamento della madre e della bambina fatte a pezzi all'inizio dell'episodio, mentre il "popolino" giura sul ritorno di Jack lo Squartatore, Ethan sembra pronto a ritornare sui suoi passi. Vanessa lo osserva arrivare da una finestra. Ma lui fugge, sempre più disperato e combattuto.

L'ultimo "quadro" vede la nascita della Creatura di Frankenstein, nuda, indifesa, dolente, innocente. Per un lunghissimo momento, la Creatura e il giovane scienziato si guardano, occhi negli occhi, cercando qualcosa nell'altro.





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