sabato 26 marzo 2011

La Donna che Volle Farsi Papa



Il succo della leggenda è questo : una giovane donna inglese , spinta da motivi di intelletto ( l'amore per lo studio , precluso alle donne) e/o di "alcova", ( ovvero, per seguire in piena libertà un suo amante ), si finse un monaco , Johannes Anglicus , e compì i suoi studi a Magonza.
Giunta a
Roma , si distinse per la brillantezza del suo ingegno, tanto che , in un 'epoca in cui l'elezione dei papi era , spesso, estemporanea , alla morte di Leone IV , nell'anno 855, venne eletta papa ed assunse il nome di Giovanni VIII . Essendo sessualmente attiva , rimase incinta . Nell'anno 857 ,quindi , mentre partecipava alla solenne processione pasquale , dal Laterano a San Pietro , venne còlta dalle doglie , svelando drammaticamente la sua vera natura.

Il sèguito, o l'epilogo, è raccontato in svariati modi.

1) L'epilogo meno truculento ( e assolutamente minoritario ) appartiene alla versione "ufficiale" che riporto sotto, che la vede pentita e penitente, e addirittura madre di un vescovo.
2 ) Morì di parto.
3 ) Fu lapidata ( o fatta a pezzi ) dalla folla inferocita.
4) Fu legata alla coda di un cavallo e trascinata per le vie di Roma finché non morì sfracellata.

Nelle versioni che contemplano un epilogo fatale , che si tratti di morte naturale o meno , il neonato muore con lei.
Dalla leggenda (?) della papessa Giovanna ne deriva almeno un'altra .
( E. Petoia, "Medioevo al femminile",1992) :

" Al di là della leggenda , lo scandalo fu tanto grave che , per tutte le cerimonie di incoronazioni pontificie future , venne stabilito che un diacono o due diaconi procedessero alla verifica del sesso dell'eletto ,
facendolo sedere sopra una sedia forata e toccandogli i testicoli per annunziarne , poi , la verificata virilità con questa formula : 'Habet testiculos et bene pendentes'"
[ Annuncio accolto da una salva di 'Deo Gratias'!]


Questa storia , quindi , è "ambientata" nel secolo IX , ma se ne parla per la prima volta nel 1240 , ad opera di un domenicano , Giovanni di Metz.
Pochi anni dopo, Martinus Oppaviensis ( o Martinus Polonus - data di nascita incerta , morto nel 1278 ) , un altro storico e monaco domenicano , la riporta , come storia vera, nelle sue "Cronache dei Papi e dgli Imperatori". Ed la sua "cronaca"è questa .

"Dopo la morte di papa Leone [1] , salì al soglio pontificio un giovane di Magonza , con il nome di Giovanni , il quale rimase papa per un periodo di due anni , cinque mesi e quattro giorni . Questi , come si narra , era una fanciulla , e in età infantile fu condotta ad Atene da un suo amasio [2] , travestita da uomo , così che fu creduto da tutti che si trattasse realmente di un uomo . Sotto queste mentite spoglie progredì tanto nello studio delle arti liberali e delle altre scienze , che nessuno poteva superarla o eguagliarla . Giunta a Roma , si distinse soprattutto nella terza parte del trivio [3] , e raccolse intorno a sè grandi maestri , discepoli e innumerevoli uditori . In verità , si mostrò eccellente anche nel quadrivio , e nell'opera di molte cose
ammirevoli . Grazie alla sua arte e al suo consiglio furono fatte a Roma molte cose meravigliose . Così , poiché Roma era ormai diventata famosa e aveva superato nella scienza anche gli altri papi che l'avevano preceduta , fu eletta pontefice all'unanimità.
Nonostante fosse stata eletta per ricoprire la più alta carica ecclesiastica , non seppe però astenersi dai piaceri sessuali . Infatti , sopraffatta dalla fragilità femminile , cominciò a dimostrare interesse per un giovane diacono , che le era stato affidato come segretario .
Ben presto , venuto a conoscenza della natura femminile del pontefice , il giovane diacono si arrese alle lusinghe della donna e cominciò a intrattenere rapporti con lei sempre più frequenti .
Dopo un po' di tempo dall'inizio della loro relazione , la papessa rimase incinta, e poiché ignorava quando avrebbe dato alla luce il frutto del loro peccato , un giorno , mentre si dirigeva da Laterano verso San Pietro, lungo la strada che passa tra il Colosseo e la chiesa di San Clemente , assalita dalle doglie , partorì in mezzo alla strada .
A memoria di questo fatto fu scolpita una lapide su quel luogo e quella strada fu chiamata Vico della Papessa . Scoperto l'inganno, fu subito dimessa dalla carica e spogliata degli abiti religiosi ; visse in penitenza il resto della sua vita , mentre il figlio , raggiunta l'età adulta , dopo aver preso i voti, fu eletto vescovo di Ostia. La donna trascorse molti anni cercando di porre rimedio con le preghiere e le penitenze ai peccati che aveva commesso , e quando si rese conto che i suoi giorni erano ormai giunti alla fine e che il momento della morte era imminente , ordinò come suo ultimo desiderio che la seppellissero proprio nel punto di quella strada in cui aveva partorito . Tuttavia , il figlio , non tollerando che il corpo della madre fosse allontanato da Ostia , la portò nella chiesa maggiore e lì fu tumulata con tutti gli onori.
Si narra , inoltre , che il papa eviti sempre di passare per quella strada e che faccia ciò in segno di sdegno per quel triste evento. Né il suo nome è inserito nel catalogo dei santi pontefici , sia perché era una donna , sia per il disonore da lei arrecato alla Chiesa."


Da : Martinus Oppaviensis, "Chronicon Pontificum et Imperatorum".

[1] Si tratta di Leone IV
[2] Amasio=amante
[3] Trivio e Quadrivio. Erano i due gruppi in cui erano state ,grossolanamente, suddivise le discipline letterarie e filosofiche e quelle scientifiche. Al "Trivio" corrispondevano : grammatica , retorica e dialettica. Al "Quadrivio" : aritmetica , geometria , astronomia e musica. La preparazione in queste materie era la base per la laurea in teologia. [E non solo in teologia, ovviamente]
Questa variante della leggenda , raccontata da un monaco domenicano che redasse le cronache dei Papi , dà da pensare. Tradizionalmente , la leggenda della donna che si fece papa , secondo la Chiesa cattolica , sarebbe il frutto avvelenato dell'anticlericalismo e/o del protestantesimo. Ma la stessa Chiesa cattolica la avvalorò per secoli, , almeno dal tredicesimo , come abbiamo visto , fino al diciassettesimo , quando fu proprio un Protestante, il pastore calvinista francese David Blondel , a dimostrarne per la prima volta , e con argomenti credibili anche se confutabili, l'infondatezza storica . Quindi ? È probabile che , se leggenda fu , come spesso accade, il "mostro" sia stato partorito
all'interno della stessa Chiesa cattolica, una sorta di incarnazione grottesca delle proprie ossessioni, e che si sia largamente e profondamente diffusa a livello popolare come satira feroce del Papato oppressore e corrotto, tanto che un cronista ufficiale della Chiesa decise di usare il solito metodo : "impossessarsene "per poi restituirla con il taglio che la Chiesa stessa riteneva più innocuo, anzi, addirittura edificante .  Non è il racconto di un inganno ordito dal tradizionale Nemico della Chiesa . È una novella Eva che, ancora una volta e assecondando la propria natura , cede alla doppia tentazione : orgoglio e lussuria , e , pur dotata di buon intelletto e capace di compiere opere mirabili per la Chiesa , cade per l'intrinseca fragilità della propria natura di donna/femmina . E non è un caso che il momento della caduta coincida con il momento del parto, che ne è la causa immediata.
Né , in queste cronache , Giovanna ha pianificato e condotto a termine il suo inganno con l'intento di sbeffeggiare e tradire la Chiesa .Non si tratta di una inaspettata indulgenza da parte del redattore .
Cosa poteva costituire una reale umiliazione per la Chiesa? Una donna/femmina capace di ideare un piano diabolico , e di conseguire un successo così spaventoso da portarla al vertice della Chiesa o una donna/femmina , sorprendentemente dotata e versata per lo studio, che , per motivi di alcova , si finge uomo e, quasi contro la propria volontà ,raggiunge la vetta del potere ecclesiastico...per poi cadere rovinosamente perché l'intrinseca natura, debole e lussuriosa, di una donna/femmina non può essere cambiata?




Prelevato dal Forum "Lo Specchio-Cielo", sezione "La Terra degli Eternamente Giovani".

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