venerdì 24 agosto 2012

Dichiarazione di Mr. Darcy a Miss Elizabeth Bennet

... Mentre stava riflettendo su questo punto, fu improvvisamente scossa dal suono del campanello alla porta, e si sentì leggermente agitata al pensiero che fosse il colonnello Fitzwilliam, che già una volta era venuto in visita nel tardo pomeriggio, e che forse ora veniva a informarsi proprio su di lei. Ma quest'idea fu subito scacciata, e il suo animo subì un turbamento molto diverso, quando, con suo enorme stupore, vide Mr. Darcy entrare nella stanza. Con modi precipitosi lui cominciò chiedendole immediatamente notizie sulla sua salute, giustificando la sua visita con il desiderio di sentire che lei stesse meglio. Lei rispose con fredda cortesia. Lui si sedette per qualche istante, e poi si rialzò e si mise a camminare per la stanza. Elizabeth era sorpresa, ma non disse una parola. Dopo un silenzio di qualche minuto lui le si avvicinò con evidente agitazione, e cominciò così:
"Invano ho lottato. Non è servito. Il miei sentimenti non possono essere repressi. Dovete permettermi di dirvi con quanto ardore vi ammiro e vi amo."




Lo stupore di Elizabeth era inesprimibile. Lo fissò, arrossì, dubitò e rimase in silenzio. Fu considerato un incoraggiamento sufficiente, e seguì immediatamente l'ammissione di tutto ciò che lui provava, e aveva a lungo provato, per lei. Parlava bene, ma c'erano da descrivere sentimenti che andavano oltre quelli del cuore, e sull'amore non fu più eloquente di quanto lo fu sull'orgoglio.
La consapevolezza dell'inferiorità di lei... il degradarsi che ciò comportava... gli ostacoli familiari che la ragionevolezza aveva sempre opposto ai sentimenti, furono dispiegati con una intensità che sembrava dovuta all'importanza di ciò che stava offendendo, ma che era molto improbabile potesse servire alla sua causa.
Nonostante la sua antipatia profondamente radicata, Elizabeth non poté restare insensibile all'onore derivante dall'affetto di un uomo simile, e sebbene le sue intenzioni non vacillassero nemmeno per un istante, in un primo momento fu dispiaciuta per il colpo che lui avrebbe ricevuto; ma poi, una volta risvegliato il suo risentimento a causa delle parole successive, tutta la compassione si trasformò in collera. Cercò, tuttavia, di ricomporsi per rispondergli con calma, quando lui avesse finito. Lui concluse descrivendole la forza di un affetto che, a dispetto di tutti i suoi sforzi, si era dimostrato impossibile da vincere, ed esprimendo la speranza che sarebbe stato ricompensato dal consenso a concedergli la sua mano. Mentre lo diceva, lei vide con chiarezza che non nutriva alcun dubbio su una risposta favorevole. Parlava di timore e ansia, ma il volto rivelava una totale sicurezza. Questo poteva solo esasperarla ulteriormente, e, una volta che ebbe concluso, le guance di lei si imporporarono, e disse:
"In casi come questi è, credo, prassi consueta esprimere riconoscenza per i sentimenti dichiarati, per quanto possano essere ricambiati in modo diverso. È normale che ci si debba sentire in obbligo, e se potessi provare gratitudine, ora vi ringrazierei. Ma non posso. Non ho mai desiderato la vostra stima, e voi l'avete certamente concessa molto malvolentieri. Mi dispiace aver provocato pena a qualcuno. Comunque, è stata una pena inferta in modo del tutto inconsapevole, e spero che sarà di breve durata. I sentimenti che, mi dite, vi hanno a lungo impedito di rivelare il vostro affetto, avranno ben poche difficoltà a superarlo, dopo questa spiegazione."
Mr. Darcy, che era chino sulla mensola del camino con gli occhi fissi sul volto di lei, sembrò accogliere queste parole con un risentimento non minore della sorpresa. Impallidì per la collera, e ogni lineamento rivelava il tumulto che aveva nell'animo. Stava lottando per mantenere una parvenza di compostezza, e non volle aprire bocca finché non fu certo di esserci riuscito. Quella pausa fu terribile per Elizabeth. Alla fine, con un tono di calma forzata, lui disse:
"E questa è tutta la risposta che avrò l'onore di ricevere! Potrei, forse, avere il desiderio di essere informato del perché, con così poche concessioni alla cortesia, sia stato rifiutato in questo modo. Ma ha poca importanza."
"Anch'io potrei chiedere - replicò lei - perché, con un così evidente proposito di offendermi e di insultarmi, avete scelto di dirmi che vi piaccio contro la vostra volontà, contro la vostra ragione, e persino contro il vostro carattere. Non basta questo a giustificare la mia scortesia, se sono stata scortese? [...]

"E questa - esclamò Darcy, andando su e giù per la stanza a passi rapidi - è l'opinione che avete di me! Questa è la stima che nutrite per me! Vi ringrazio per averla descritta in modo così esplicito. Le mie colpe, secondo questi calcoli, sono davvero pesanti! Ma forse - aggiunse, fermandosi e girandosi verso di lei - queste offese avrebbero potuto essere perdonate, se il vostro orgoglio non fosse stato ferito dalla mia onesta confessione circa gli scrupoli che mi hanno a lungo impedito di sviluppare qualsiasi serio progetto. Queste aspre accuse avrebbero potuto essere represse, se avessi nascosto con maggiore accortezza le mie resistenze, e vi avessi lusingata a credere di essere spronato da un'inclinazione senza riserve, incontaminata; dalla ragione, dalla riflessione, da tutto. Ma la finzione, in qualsiasi forma, mi ripugna. Né mi vergogno dei sentimenti che vi ho riferito. Erano naturali e giusti. Potevate aspettarvi che gioissi dell'inferiorità dei vostri parenti? Che mi sarei congratulato con me stesso pensando a parenti la cui condizione sociale è così nettamente al di sotto della mia?"
Elizabeth sentiva salire la collera istante dopo istante; eppure cercò di parlare con la massima compostezza, quando disse, "Vi state sbagliando, Mr. Darcy, se immaginate che il modo in cui vi siete dichiarato mi abbia colpito in altro modo, oltre a quello di risparmiarmi il dispiacere che avrei provato nel rifiutarvi, se vi foste comportato più da gentiluomo."

Dal Capitolo 11, Vol. 2 di "Orgoglio e Pregiudizio" di Jane Austen.
Traduzione di Giuseppe Ierolli

5 commenti:

silvietta ha detto...

Mab , comincio veramente a preoccuparmi : mia figlia sta leggendo Pride and prejudice in inglese. Come il solito si è ridotta agli ultimi giorni , sto letteralmente impazzendo per aiutarla . Puoi immaginarti che bei riassuntini nel mio ital-inglese sto confezionando .
Stasera guarderemo il film , sperando di avere un po' di ispirazione ....

silvietta ha detto...

Ecco , visto il film e sono un dispiaciuta : sentimenti completamente appiattiti ....mi riferisco a quello con Keira Knightley ( l'unica che salvo )

Mab ha detto...

Scusa, ma che esame sta preparando? Deve sostenerlo in Inglese? Io non mi fiderei tanto dei film, se fossi in te, non per niente...giusto per evitare figuracce colossali! :))
E se proprio dovevi, perché non quello con Laurence Olivier? E' bellissimo e piuttosto fedele al libro.

silvietta ha detto...

Non deve sostenere un esame , è ancora in quarta liceo ( cioè dovrà iniziare la quinta ).
Era una lettura estiva di una versione talmente riassunta ( arriva a malapena a 120 pagine ) che non si riescono a capire tutti i personaggi.
La soluzione è stata iniziare a leggerlo in italiano e parallelamente nella versione semplificata inglese ,
Il film è stato una vera delusione , adesso cercherò quello con Olivier , se non altro mi rivedrò un vero attore...

Dany Eppursimuove ha detto...

non pensavo ci fossero più MAB nel web...che fatica trovarti (ammesso e non concesso che ti abbia trovata!)
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