giovedì 2 giugno 2011

"Io e Rocco Siffredi"

di Luciana Littizzetto



Cari miei, ci son momenti della vita che lasciano un segno.
Altri ancora una cicatrice. Per me è andata proprio così.
Avete presente quella trasmissione di RaiTre che si chiama Milano-Roma ?
Quella dove due tipi fanno il viaggio insieme parlottando per ore del più e del meno? Bene.
Anch’io l’ho girata. E sapete con chi?
Chi potevano affiancare a una duchessa qual io sono?
Rocco Siffredi, che domande...!
Il più famoso attore porno italiano. Un totem erotico locale.
Certo. Con me. Che non ho nulla che ricordi anche solo vagamente Ramba Malù.
Rocco Siffredi pare sia un fenomeno della natura.
Non si offendano i maschietti, ma si parla di misure ai confini della realtà. Roba che potevamo girare il remake di Rocco e suo fratello o al limite di Uccellacci uccellini.
Ventisette centimetri è tanto.
È come una mensola del tinello, di quelle che ci appoggi sopra le piante grasse.
Un promontorio della paura. Cape Fear.
Con lui al fianco mi sentivo serena come l’ultima moglie di Barbablù.
Dicono che in situazioni imbarazzanti bisogna sforzarsi di essere se stessi. Ma se non so neanche io chi sono...
Gli chiedo: «Ma come fai quando devi rigirare la scena? Lo riponi nell’apposita vaschetta salvafreschezza?» Fa finta di non sentirmi.
Lo incalzo. «Quindi sei un libero professionista... non smetti mai... ti porti anche il lavoro a casa... » Silenzio.
«Usi il Viagra? La pillola che fa diventare dure anche le lumache? Mi han detto che i panettieri non la prendono perché fa diventare duro anche il pane...» Non ride.
Povero Rocky horror... mi gira cento porno all’anno, sarà stanco come una bestia. Magari guido un po’ io.
Un paio di centimetri mi separano dal suo grande cocomero.
O come lo vogliamo chiamare? Cannone di Navarone? Stelo di giada? Nibelungo? Stecco ducale? Sturm und Drang? Sacro Aspromonte?
Gli dico: «Lo conosci quel film porno con Gilbert Bécaud e Gilbert Belcul: Chi ha spompè la Pompadour?». Dorme.
Io faccio quell’effetto lì agli uomini.


da:
http://www.broderie.it/



Se “ Lucianina “, per un tragico, fatale incantesimo, fosse trasformata in una Barbie , sgonfierebbe in un nanosecondo i muscolazzi pompati di Ken trafiggendolo con i suoi barbie-spilloni da balia , stile pupazzetto voodoo, gli scrosterebbe quel gel al catrame dai capelli con un paio di colpi di rasoio ben assestati , e , dopo averlo strafogato di pasticcini di plastica cotti nel barbie-fornetto della barbie-cucina,gli farebbe confessare , sul bordo della barbie-piscina , che è perdutamente innamorato di Big Jim dai tempi delle elementari....

Mab

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