Noi abbiamo "gli uomini che odiano le donne", una categoria comoda, ben definita, un contenitore per la raccolta differenziata in cui relegare come "altro da noi"ciò che fa parte di noi, della nostra società, ciò che è diventata una martellante quotidianità.
Ma scomodiamo i miei poveri Orchi, così remoti, amati e soli.
Noi abbiamo uomini normali che perseguitano, molestano, spiano, picchiano, devastano, violentano, uccidono donne senza velo...
Noi abbiamo i più normali di tutti, quelli che non superano i limiti, che non infrangono platealmente la legge, quelli che, magari meno pittorescamente che in un caravanserraglio, comprano le donne.
Noi abbiamo gli uomini che scelgono le femmine sui book - come sugli album Panini, che,sghignazzando - da quei miserrimi vecchi porci che erano, sono e saranno - si scambiano le figurine al telefono, ne raccomandano altezza al garrese, quarti posteriori, proporzioni e genuinità delle ghiandole mammarie e caratteristiche da brave manze volentorose nei servizi resi. Che, con la sordida grettezza di ex-adolescenti foruncolosi, sovrappeso, nasuti, forforosi, dediti per scelta altrui ad onanismo compulsivo, si fanno da paravento l'un l'altro, scambiandosi l'onere della marchetta: "A questa, una parte in una fiction (che non si nega a nessuno), a quest'altra, più sfigata, giusto un paio di passaggi in uno pseudo-varietà, (tre sgallettate che dondolano le protesi fra uno spot e l'altro, prese per il culo da un conduttore "sarcastico" made in china che il suo di culo lo ha svenduto da un pezzo)".
Ma noi abbiamo donne libere di scegliere. Marchiate alla nascita dalle tamarrissime madri con nomi tipo Jessica, Ylenia, Asia, Samantha... mentalmente stuprate a tre anni da "giochiamo-che-mi-trucco", rese madri a cinque di bamboline finto-romantiche, caricature in plastica glitterata delle porcelle tivvvvvù, avvolte in veli e diademi stile matrimonio Ely-Briatore, gettate in piscina, cerettate a 11 anni, palestrate a 12 (per la schiena!), primo interventino a 14 (Tenera! Ha risparmiato sulle paghette...), prima apparizione televisiva 6 mesi dopo (Azz ! Con il viso oscurato perché minorenne...) per raccontare davanti alle tette tirate fino alle clavicole di una D'Urso-Gong Li (effetto-lifting) la tragedia di aver affrontato 41 interventi per riparare i danni del primo. Ospite in studio: Babbo Natale, ovvero il generoso chirurgo di turno, ambasciatore Unicef, e, casualmente, fidanzato con una delle sgallettate che - ufficialmente - si stirano le rughe ingurgitando mele cotte ed ettolitri di yoghurt.
Ragazze che scelgono? Sì, non scelgono il velo, scelgono liberamente le veline, se l'Orco non se le mangia prima.
Mab
Valls Dino
p.s.
Il "politicamente scorretta" si riferisce, oltre al senso generale del post, al fatto che lo scrissi in piena campagna pro-Sakineh, un tripudio di ipocrisia di rara intensità. Caratterialmente, mi viene spontaneo rispondere con altrettanta "intensità".
Nessun commento:
Posta un commento